Non si esce vivi

Oggi Facebook ha deciso di assestare un duro colpo alla mia autostima:
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In realtà mi mette sotto gli occhi una verità ineluttabile per tutti quelli nati alla fine degli anni 70: Cristina d’Avena, il Drive In e i paninari ci sono stati inoculati insieme alle vaccinazioni contro il morbillo.
In quegli anni abbiamo cominciato a muoverci più o meno autonomamente verso il mondo adulto ed è ingenuo pensare di non esserne stati influenzati.
secondo gli Afterhours, ma citarli era fin troppo scontato.

Hello to Ello

Nutro qualche dubbio sul futuro di Ello.
I suoi presupposti di partenza sono sicuramente giusti e condivisibili, i suoi piani di finanziamento un po’ ottimistici e forse un po’ ingenui.
Sicuramente stare su Ello adesso è un po’ come quando si arriva troppo presto in un locale: non c’è nessuno e non sai cosa fare.

Curiosando tra i profili sembra che la compagnia sia buona: artisti, designer, scrittori, fotografi… e c’è la possibilità di dividere le amicizie dalle conoscenze più o meno profonde.

La grafica è oltre i minimal, ma funzionale.

Se qualcuno volesse venire a farmi compagnia o fosse solo curioso di vedere questo anti-Facebook di cui si parla tanto e si sa poco, ho 15 14 13 inviti.

Il tassello mancante

In questi giorni, girando per Milano, non si poteva non notare il poster del recente Concerto Anni ’80 di Nino D’Angelo.
Mi sono baloccato per più di qualche minuto nell’immaginare la composizione del pubblico di quel concerto, a Milano, nel 2014.

Oggi invece mi imbatto in un libro che sicuramente copre una lacuna editoriale, ma rischia di aprire un’altra voragine di dubbio e disperazione in me.

La copertina di In diretta, il libro di Cecchetto