Tutti abbiamo a che fare con Ikea: borghesi che arredano le seconde case, giovani coppie squattrinate, studenti e lavoratori fuori sede che entrano in case i cui mobili hanno visto mille inquilini e tempi decisamente migliori.
Ikea: meta di pellegrinaggi familiari nei weekend, luogo di progetti di coppia, piccola consolazione di single fiduciosi. Mobili dai nomi difficili, gusto facile ed universale.
La ONG belga Oxfam-Magasins du monde ha condotto una ricerca su questo colosso mondiale del mobile che non produce soltanto arredamento a basso costo, ma un proprio, ben definito modello di capitalismo e stile di vita.
Anche se nelle dichiarazione di intenti che si leggono all’inizio del libro, questo non vuole essere un atto di accusa a priori contro Ikea, di fatto poi i tre autori di Ikea contestano praticamente tutto, in special modo quel particolare camaleontismo con cui la multinazionale ha sempre difeso i propri interessi.
L’indagine parte dalla storia della società e del suo ideatore Ingvar Kamprad, per poi mettere alla luce la nebulosa struttura societaria, la segretezza dei bilanci, le politiche aziendali nei confronti dei dipendenti, le condizioni di lavoro nelle ditte subappaltatrici sparse nelle zone più povere del mondo, la scarsa trasparenza dei controlli sulla qualità del lavoro e sull’origine dei materiali.
La scrittura è diretta, a volte canzonatoria ed irriverente, sempre veloce e leggera. Non ci sono elenchi interminabili di numeri e statistiche, nessun giro di parole, niente lasciato all’intuizione del lettore.
Lo stesso capitolo finale suggerisce al lettore la riflessione su quanto appena letto: Ikea è solo uno dei tanti esempi di capitalismo esasperato nelle dimensioni e negli intenti, che tacitamente impone un modello di vita del tutto contrario a quanto sembra promettere. Un modello in cui la capacità di acquisto sembra essere l’unica possibile misura della felicità degli individui, massificati allo stesso modo nei gusti e nell’arredamento delle proprie case in ogni parte del mondo in cui le multinazionali arrivino con le loro esposizioni scintillanti.
Il libro si legge in un paio d’ore e costa 12 euro. Una volta chiuso non credo che smetterete di andare da Ikea, ma forse leggerete più attentamente le etichette dei prodotti e lascerete sullo scaffale qualche oggettino di cui non avete realmente bisogno. Forse penserete anche che di realtà come Ikea, nella nostra vita di tutti i giorni, ce ne sono molte altre.
Bailly O. , Caudron J.-M. , Lambert D.
Ikea. Che cosa nasconde il mito della casa che piace a tutti?
Edizioni L’età dell’acquario
€ 12