La playlist del senso di colpa

I Metallica, tanti tanti anni fa

Per colpa di una citazione in un cartone animato, Matilde e Niccolò si erano incuriositi di Michael Jackson e il piccolo Montessori che è in me ha avuto, dopo giorni di premeditazioni, l’idea di andare a cercare su YouTube qualche video che sintetizzasse il divo del pop agli occhi di due bambini in età prescolare.

Abbiamo visto Smooth Criminal in videoclip e poi la versione live, che ha riscosso talmente tanto successo da richiedere ripetuti bis.

Passate le prime risate per i contorcimenti dei due ballerini, un senso di malessere, inspiegabile quanto crescente, mi ha preso a metà strada tra il cuore e lo stomaco. Nel frattempo Michael Jackson stava ancheggiando sul palco del Super Bowl 1993.

Ho approfittato di un momento di calo dell’attenzione per cercare velocemente un live del 1992 dei Metallica e senza tanto rendermene conto eravamo già al ritornello di Enter Sandman.

Scommetto che in una qualche lingua – probabilmente il tedesco, esiste una lunga parola che descrive questo fenomeno.
E sicuramente qualche algoritmo di profilazione dei miei gusti musicali si starà grattando la testa , più perplesso dei miei figli.

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