Come trovarsi ancora una volta nella solita stanza deserta, le pareti brulle familiari quanto l’amaro che viene su dallo stomaco e si ferma dietro agli occhi, che ti annoda i pensieri e fa muovere le labbra a vuoto.
Bisogno di animale in cerca di un seno su cui crollare la testa, di carezze che frastornino le orecchie.
Non sapere di quale gioco devi imparare le regole, chiedersi se sia troppo tardi e se è solo che sei fatto così.