Bombe e censura

Arriva la censura.
Questa in Iraq doveva essere una gloriosa guerra, mossa per una causa giusta e destinata a portare trionfalmente le truppe alleate a Baghdad in pochi giorni e senza tanto spargimento di sangue.
Ed invece di fatica a sconfiggere la resistenza irachena, che nei primissimi giorni era minimizzate come “piccole sacche di resistenza”, si muore per il fuoco amico o per stupidi incidenti, e soprattutto le bombe tanto intelligenti non sono ed ammazzano pure i civili.
La favola della guerra videogioco, da vincere presto e con le mani pulite sta già mostrando la corda: le notizie che arrivano sono frammentarie e spesso contraddittorie, la stampa americana, di solito così tempestiva nel dare le notizie, tarda ad annunciare la cattura dei primi militari americani… insomma, quale guerra è rosa e fiori?

Adesso arriva anche la censura, molte emittenti inglesi bandiscono dalla programmazione canzoni ed artisti che abbiano riferimenti alla guerra: sparisce Sex Bomb di Tom Jones e il gruppo dei B52s e vengono caldeggiate le canzoni che abbiano un spirito positivo.
Bella mossa.

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