Se siete seduti in treno e non appena estraete lo smartphone dalla tasca il vostro compagno di viaggio vi guarda in cagnesco, probabilmente è lui.
Buonanotte
Utilizzare una vecchia Airport Express per estendere il segnale Wi-Fi
Una vecchia base Airport Express del 2007 trovata in una scatola di vecchiume informatico mi ha suggerito l’idea di utilizzarla per migliorare la ricezione del Wi-Fi nelle stanze della casa dove il segnale è più debole.
Nonostante abiti in un piccolo appartamento, basta allontanarsi dalla stanza dove è il router per notare bruschi cali nella potenza del segnale e nella velocità di connessione.
La possibilità di connettersi sia tramite Ethernet che wireless rende Airport Express ideale per lo scopo.
Premetto che ho un cavo Ethernet che dal router attraversa la casa fino a raggiungere un angolo studio ricavato in camera da letto, e proprio a quel cavo ho collegato la base Airport Express in modo che abbia sempre una connessione stabile e veloce.
Il primo problema da risolvere è quello di configurare la base, visto che le versioni più recenti delli Utility Airport rilasciate da Apple non supportano più le vecchie basi Airport.
Inutile chiedersene il motivo, Apple ci ha ormai abituato a scelte apparentemente senza giustificazioni logiche, è la croce e delizia del cosidetto “giardino chiuso” dei prodotti della Mela.L’ultima versione di Utility Airport che supporta questa vecchia versione di Airport Express è la 5.6.1, ma per farla girare sulle versioni di OSX più recenti ho dovuto seguire questi utili consigli.
Una volta ottenuta una versione funzionante dell’Utility Airport, basta collegare la base direttamente al Mac tramite porta Ethernet e configurarla.
Io ho seguito queste istruzioni e tutto è andato liscio, anche se non ho collegato la base alla porta WAN ma ad una delle porte LAN del router.Una volta riavviata la base e collegata al router il gioco è fatto.
Nonostante questa vecchia base Airport non supporti le connessioni Wi-Fi più recenti e veloci, fornisce comunque un segnale 802.11g stabile e forte abbastanza da permettere lo streaming di video.
L’importanza di chiamarsi Cochis
Alla fine poteva andarmi peggio, e ancora una volta devo ringraziare i miei genitori.
Adesso, quando mi sento inadeguato o in difficoltà , penso che avrei potuto nascere La Russa e chiamarmi Apache di secondo nome o semplicemente Geronimo.[Wikipedia]
Yogi
Anche il baseball americano aveva il suo Trapattoni, aveva un nome tra il mistico e il cartone animato ed è morto qualche giorno fa, lasciando anche una sfilza di frasi ormai celebri.