Di recente ho scoperto con piacere che è ancora possibile giocare a Return to Castle Wolfenstein e soprattutto alla sua evoluzione online ET:Legacy. Di ET:Legacy, il port libero di Enemy Territory, è da poco uscita la nuova versione 2.77 che tra le altre cose supporta nativamente le ultime versioni di MacOS.
Sulla mia installazione di Linux Mint 20.1 Ulyssa i binari precompilati continuano a dare problemi in fase di esecuzione, ma Flatpak corre in aiuto della mia pigrizia: ET:Legacy è già pronto per essere installato!
In tempi di didattica a distanza una postazione in più in famiglia fa molto comodo, quindi ho rispolverato una vecchia webcam Logitech C310 e connesso ad un quasi altrettanto stagionato PC a cui Linux Mint ha dato nuova vita.
Mint riconosce senza problemi la webcam, la qualità video è più che accettabile e funziona quasi senza intoppi con Skype, Zoom, Google Meet, Wire e ogni altra app di videoconferenza che i nostri figli possano usare.
L’unico problema, già riscontrato con Elementary OS 5.1, era che a volte il microfono integrato non si avviava oppure riproduceva la voce ad una frequenza altissima che faceva assomigliare tutti ad Alvin and the Chipmunks.
Ogni tanto bastava scollegare e ricollegare la webcam, altre volte invece era necessario un riavvio.
La soluzione è arrivata, dopo molti tentativi nella configurazione di pulseaudio, da un vecchio post in un forum.
Il problema è si verifica quando la webcam non riesce ad impostare la corretta frequenza di campionamento a cui acquisire l’audio del microfono. E’ quindi sufficiente indicare un rate specifico. Se non è ancora presente occorre creare il file .pulse/daemon.conf nella cartella home di ciascun utente e aggiungervi la stringa
default-sample-rate = 16000
quindi riavviare pulseaudio:
$ sudo pulseaudio --kill && pulseaudio --start
Il microfono funziona regolarmente! A quanto leggo la soluzione è applicabile anche a modelli analoghi come la C270 e la C510.
La iSight del mio iMac del 2008 funziona perfettamente con Linux, ma in situazioni di illuminazione non ottimali mostra comunque i suoi limiti tecnici, se rapportata ad una qualsiasi webcam recente.
Siccome l’iMac è posizionato in un angolo male illuminato con una grossa finestra alle spalle di chi è seduto, l’immagine catturata è spesso troppo scura, e in tempo di videochiamate e didattica a distanza questo è un problema:
Usando il comando v4l2-ctl è possibile impostare, tra i numerosi parametri, anche la luminosità .
$ v4l2-ctl --set-ctrl=brightness=34
con questo risultato (non perfetto, ma sicuramente migliore):
Variando altri parametri sarà possibile migliorare ulteriormente la qualità dell’immagine. Utilizzando il comando $ v4l2-ctl -l si ha una panoramica dei parametri supportati.
Per rendere permanenti queste modifiche ho scelto il modo più semplice, anche se forse meno elegante. Ho creato un semplice script bash:
#!/bin/bash # aumenta la luminosità di iSight
/usr/bin/v4l2-ctl --set-ctrl=brightness=34
Cosa c’è di più ovvio da fare in questi giorni di quarantena che andare a frugare tra le vecchie cose con il velleitario intento di mettere un po’ di ordine? Ecco che su uno scaffale a prendere polvere trovo un vecchio scanner Canon, un Canoscan 200 Lide.
Collegato all’ancor più vecchio iMac su cui è installata Debian Bullseye, viene riconosciuto immediatamente. Bingo!
La prima scansione di prova però presenta una barra nera che si estende verticalmente su tutta l’immagine, più o meno così:
Collegato a Mac OS lo scanner funziona invece regolarmente, così da poter escludere che sia un problema hardware.
Tornato a Linux, dopo aver installato sane riesco a far diventare la barra verticale da nera a semplicemente più chiara, ma sempre molto fastidiosa.
Qui il mio vecchio iMac di 12 anni ha lavorato per un po’, su un computer più recente la compilazione non dovrebbe richiedere troppo tempo. Se tutto va come previsto, dovreste avere il pacchetto pronto da installare:
$ sudo dpkg -i libsane_1.0.27-3.2_amd64.deb
Se richiesto, nella stessa cartella troverete anche i .deb con le necessarie dipendenze.
Alla prima prova lo scanner funzionava già perfettamente, ma potrebbe essere opportuno un riavvio del sistema.
Non resta che impedire che il pacchetto venga sostituito con un aggiornamento successivo:
A volte capita di ricevere un PDF protetto da password e di non essere quindi in grado di modificarlo nè tantomeno di stamparlo.
Nel mio caso si trattava di una ricetta medica che dovevo assolutamente stampare.
Una prima ricerca su Internet mi ha portato a decine di programmi in grado di risolvere il mio problema, ma poi mi sono chiesto se non potessi evitare di installare un altro programma per modificare soltanto un file.
Le soluzioni per Linux sono molteplici, ma avevo a portata di mano un Mac e quindi ho cercato nei repository di Homebrew dove ho trovato qpdf.
E’ bastato installarlo:
brew install qpdf
e poi con un semplice comando creare un nuovo file PDF senza password: